Introduzione
In un mondo sempre più frenetico e competitivo è facile sentirsi sopraffatti dal lavoro e dalle responsabilità quotidiane. Ma cosa significa davvero soffrire di “burnout”?
Il fenomeno, sempre più diffuso, non riguarda solo la semplice fatica da lavoro eccessivo, ma va ben oltre, minando la salute mentale e fisica di chi ne è colpito. È più di una semplice stanchezza; è uno stato di esaurimento fisico, mentale ed emotivo.
La “sindrome del burnout” è un’emergenza sempre più diffusa, ed è per questo che è fondamentale far chiarezza su cosa sia, quali sono le cause e i sintomi tipici, al fine di trovare strategie efficaci per prevenirne l’insorgenza e per affrontarla. L’obiettivo primario è preservare la salute e il benessere, sia a livello individuale che organizzativo.
Sindrome del burnout: di cosa si tratta?
Parliamo di “sindrome del burnout” quando lo stress legato al lavoro diventa così elevato e ingestibile che arriva a prosciugare ogni risorsa dell’individuo, portando a gravi conseguenze sulla salute mentale e fisica del soggetto.
Di conseguenza, questa condizione avrà una ripercussione non solo nel lavoro, ma anche nella vita di tutti i giorni. Sebbene il burnout sia spesso associato a professioni di aiuto o a quelle in cui le relazioni sono centrali (come la sanità, l’educazione o l’insegnamento), è importante sottolineare che può manifestarsi in qualsiasi tipo di professione.
Questo perché il nucleo del problema risiede in uno squilibrio tra le richieste professionali e la capacità personale di sostenerle, dando vita a un senso di frustrazione, demoralizzazione e ridotta capacità di fronteggiare lo stress derivante dal lavoro.
Questa condizione potrebbe indebolire le risorse emotive e fisiche di una persona, portando a conseguenze negative sulla salute e sul benessere. Pertanto, riconoscere i sintomi precoci è fondamentale per prevenire che la situazione si aggravi ulteriormente.
Riconoscere i segnali: comprendere i sintomi del burnout
Il burnout può manifestarsi attraverso una serie di sintomi fisici (problemi gastrointestinali, stanchezza cronica, insonnia, mal di testa ricorrenti, ecc.), emotivi (difficoltà a concentrarsi, demotivazione, ansia, rabbia, bassa autostima, umore depresso, ecc.) e comportamentali (distacco emotivo dal lavoro, conflitti con i colleghi e clienti, comportamenti disfunzionali di vario genere, come l’abuso di alcol o di sostanze
stupefacenti).
Comprendere le molteplici cause del burnout è fondamentale per affrontare efficacemente questa condizione. Le sue radici affondano in vari ambiti della vita di un individuo, dall’ambiente lavorativo alle dinamiche personali e relazionali.
Identificare queste cause è un passo cruciale per prevenire e affrontare il burnout in modo efficace.
Le cause del burnout
Quando parliamo di “sindrome del burnout” ci troviamo di fronte ad un processo multifattoriale, in quanto entrano in gioco una combinazione di fattori differenti.
Le cause possono variare da persona a persona e possono essere influenzate da una combinazione di fattori lavorativi (eccesso di richieste in rapporto alle risorse disponibili, mancanza di comunicazione e supporto, ambiguità delle richieste di prestazione, un ambiente lavorativo tossico o poco stimolante), personali (propensione allo stress, la tendenza alla perfezione, ricerca costante di approvazione, scarsa tolleranza alla frustrazione) e ambientali.
Identificare queste cause specifiche può aiutare a individuare le strategie di prevenzione e intervento più appropriate per affrontare il problema, aiutando a preservare la salute e il benessere sul posto di lavoro.
Strategie efficaci per superare il burn out: ritrovare la serenità nel lavoro
La prevenzione assume un ruolo di primaria importanza nel contrastare il burnout. Comprendere il problema e adottare misure preventive è cruciale.
A livello individuale, è fondamentale riconoscere e accettare i segnali di stress e affaticamento, evitando di ignorarli e sottovalutarli.
Altrettanto essenziale è bilanciare le attività quotidiane, riservando tempo per il riposo e il relax. Inoltre, cercare sostegno sociale da amici, familiari o professionisti può offrire un’importante via d’uscita per condividere esperienze e trovare soluzioni insieme.
Dal punto di vista lavorativo, l’organizzazione ha un ruolo cruciale nel mitigare il fenomeno del burnout. Infatti, potrebbe risultare molto efficace introdurre corsi che insegnino tecniche di gestione dello stress, come la meditazione o il rilassamento; oppure decidere di dedicare ore di formazione sull’importanza di relazioni sane tra colleghi e superiori, promuovendo la comunicazione trasparente e momenti di team building. Infine, fornire un supporto psicologico interno all’azienda, come uno sportello d’ascolto, può fare davvero la differenza nel prevenire forme gravi di burnout.
Questo tipo di supporto professionale aiuterebbe a gestire lo stress, le emozioni e le difficoltà legate sia al lavoro che alla vita privata, e soprattutto potrà essere un alleato prezioso nel guidare la persona verso la serenità e nel riacquistare il controllo della propria vita.
Se desideri ricevere ulteriori informazioni siamo qui per aiutarti e fornirti il supporto necessario per affrontare questa sfida.
Approfondimento a cura di: Claudia Mulazzani, Psicologa del Lavoro presso Seaconsulenze.

