Overthinking: come riconoscerlo e come affrontarlo
Introduzione
In ogni momento della nostra vita siamo immersi in un flusso costante di pensieri che ci aiuta a risolvere problemi, a prendere decisioni e ad affrontare situazioni complesse.
Avere una giusta lettura del problema, analizzare le possibili soluzioni e mettere in atto la miglior strategia per raggiungere l’obiettivo, sembra il comportamento più banale che possiamo seguire per risolvere le situazioni che ci si presentano.
Eppure, non è sempre così semplice e scontato. Infatti, a volte si ha come la sensazione di trovarsi di fronte ad una difficoltà e di non riuscire a trovare una soluzione al problema.
Questa sensazione viene poi amplificata da un’intensa e continua attività di analisi e valutazione della situazione senza però mai arrivare ad una conclusione effettiva.
Analizzare e riflettere sulle situazioni è un bene, ma quando la mente non si ferma e i pensieri sembrano aggrovigliarsi tra di loro, allora possono creare danni psicologici che vanno a ledere l’umore e il benessere generale arrivando, quindi, a parlare del fenomeno dell’“overthinking ”.
Di cosa si tratta?
Il termine “overthinking”, o “pensare troppo”, descrive uno stato mentale prevalente nella società contemporanea, dove le pressioni del multitasking costante e dell’essere continuamente reperibili 24 ore su 24, sia al lavoro che nella vita personale, sono all’ordine del giorno.
Si tratta di una condizione psicologica in cui si presta un’attenzione eccessiva e ripetitiva a determinati pensieri, che diventano intensi e ossessivi.
Chi ne soffre potrebbe passare ore a rimuginare sulle proprie scelte o ad essere preoccupato per il futuro, generando un infinito susseguirsi di pensieri che non hanno un senso logico, ma che continuano ad aggrovigliarsi tra di loro.
Questo porterebbe la mente a creare una spirale difficile da interrompere la quale andrebbe a interferire con la vita quotidiana.
Questa tendenza a soffermarsi sui pensieri negativi può causare livelli elevati di stress e influenzare tutti gli aspetti della vita di un individuo, da quelli privati a quelli lavorativi.
Gli effetti dell’overthinking sulla nostra vita
Chi soffre di “overthinking”, vive costantemente in uno stato di confusione perché la mente difficilmente riesce a fermarsi a pensare a cosa sta facendo in questo preciso momento, arrivando a farci sentire sopraffatti da tutti i problemi che ogni giorno si accumulano nella testa senza trovare una soluzione, e dando la sensazione di non poterne uscire.
Chiaramente, questo tipo di problema ha ripercussioni sia sulle competenze che sull’umore dell’individuo che ne soffre, le quali si riversano poi sia nella sua sfera personale, nella sua vita privata, ma anche nel contesto lavorativo.
Infatti, essendo un fenomeno che agisce indiscriminatamente su ogni tipo di problema, si rischia che questo arrivi a frenare l’individuo anche quando si parla di lavoro: dall’invio di una semplice mail alle scadenze da rispettare.
Inoltre, l’overthinking può innescare sintomi fisici quali: mal di testa, dolori al collo e alla schiena; ma anche sintomi psicologici, come: ansia, preoccupazione, irritabilità, sbalzi d’umore e difficoltà a concentrarsi e prendere decisioni normali per svolgere le più banali attività quotidiane.
Come descritto poc’anzi, questa condizione può avere ripercussioni anche nel contesto lavorativo, con conseguenze abbastanza importanti anche sull’azienda.
Per esempio, potrebbe interferire con il clima di lavoro, rendendolo teso e poco soddisfacente, potrebbe intaccare la produttività, la creatività e la collaborazione del team.
Cause dell’overthinking
Tra le molteplici cause che potrebbero scatenare l’overthinking, emergono diversi fattori rilevanti. Innanzitutto, è cruciale considerare che questa modalità di pensiero è spesso associata a disturbi psicologici come il disturbo ossessivo-compulsivo.
Inoltre, ricerche recenti hanno rivelato una correlazione anche con altre condizioni mentali, inclusi i disturbi dell’umore e dell’ansia.
Tuttavia, quando l’overthinking non è legato a una diagnosi psicologica, potrebbe essere scatenato anche da situazioni di forte stress, soprattutto se queste sono connesse al contesto lavorativo.
Le pressioni eccessive sul lavoro, la mancanza di chiarezza nelle aspettative, l’autocritica eccessiva e la paura del fallimento sono tutti fattori che possono alimentare questo fenomeno.
È importante notare che un ambiente lavorativo poco solidale e che non tiene conto delle esigenze dei dipendenti, può contribuire significativamente a questo stato d’animo. Inoltre, anche l’impulso di voler controllare ogni dettaglio può portare all’overthinking.
Questa necessità di controllo, simile alla paura del fallimento, spinge ad analizzare ogni aspetto delle situazioni in cui ci troviamo per evitare la perdita di controllo.
Infine, anche una scarsa conoscenza e padronanza di sé, e soprattutto delle proprie emozioni, potrebbe condurci alla perdita del focus della situazione, alimentando sentimenti di incertezza e inadeguatezza rispetto alla situazione stessa.
Strategie per prevenire e gestire l’overthinking
Fortunatamente, ci sono delle strategie efficaci che possono aiutare a combattere l’overthinking. Infatti, attraverso esercizi di mindfulness e tecniche di rilassamento, possiamo riportare la nostra mente al momento presente, contrastando la tendenza a smarrirci nei nostri pensieri e potenziando la nostra capacità di concentrazione.
Inoltre, mantenere una mente attiva e impegnata può essere una strategia efficace: l’attività fisica, ad esempio, ci consente di distogliere l’attenzione dai pensieri ossessivi e di liberare tensioni accumulate, mentre coltivare hobby ci offre uno spazio di piacere e di distrazione dalla routine quotidiana.
D’altra parte, una corretta gestione del tempo lavorativo, con la definizione di priorità e l’organizzazione dei compiti, è altrettanto cruciale per ridurre il senso di sovraccarico mentale e stress. Suddividere i compiti in passaggi più piccoli favorisce una maggiore gestibilità e contribuisce a ridurre l’ansia associata alle sfide da affrontare.
Infine, è fondamentale creare una routine equilibrata, che include momenti dedicati al relax, attività gratificanti e lavoro strutturato per mantenere un benessere mentale duraturo e sostenibile nel tempo.
Per concludere, è importante ricordare che nella vita ci saranno sempre sfide e problemi, molti dei quali vanno al di là del nostro controllo. La vera chiave è rappresentata da come decidiamo di affrontarli e reagire.
Quando ci sentiamo sopraffatti, è essenziale aprirsi con una persona di fiducia o, se necessario, rivolgersi a uno specialista. Condividere i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni può alleggerire il carico emotivo e fornire una prospettiva esterna preziosa.
Inoltre, imparare ad accettare ciò che non possiamo cambiare e concentrare le nostre energie su ciò che possiamo controllare può contribuire a mantenere un equilibrio mentale sano.
Se desideri ricevere ulteriori informazioni siamo qui per aiutarti e fornirti il supporto necessario per affrontare questa sfida.
Approfondimento a cura di: Claudia Mulazzani, Psicologa del Lavoro presso Seaconsulenze.